Cosa si intende per invecchiamento cronologico?
Con il termine ‘invecchiamento cronologico’ si intende un deterioramento cutaneo fisiologico dipendente esclusivamente dal passare degli anni, e dalla intrinseca capacità che la pelle ha nell’adattarsi ai cambiamenti ambientali.
La cute, nelle sue componenti di fibroblasti e cheratinociti, mostra sempre di più, e con il passare del tempo, un difficile adeguamento a determinati fattori ambientali, e conseguentemente questo provoca alterazioni cellulari e molecolari.
Cosa succede a livello delle strutture cutanee durante l’invecchiamento?
L’invecchiamento genetico programmato prevede una diminuita formazione di proteine e macromolecole indispensabili per il corretto funzionamento cellulare e tissutale, portando le cellule stesse verso uno stadio di differenziazione irreversibile; vengono così alterati i processi metabolici, diminuisce la proporzione di acqua all’interno della cellula, diminuisce la capacità di controllo dei processi di ossido-riduzione e di formazione di radicali liberi, diminuisce la capacità di replicazione cellulare (la vita media di un cheratinocita è di 100 gg. nell’infanzia contro i 45 giorni nel periodo adulto), diminuiscono in buona sostanza gli scambi metabolici inter- e intracellulari.
Oltre alle alterazioni pigmentarie, dovute ad irregolari deposizioni di melanina nell’epidermide, la maggior parte delle alterazioni, in vecchiaia, avvengono a livello del derma, con diminuzione delle fibre collagene e degradazione delle fibre elastiche.
Anche gli annessi cutanei mutano con il passare degli anni: le ghiandole sebacee diminuiscono la loro attività determinando una pelle sempre più secca (‘xerotica’); vi è anche una diminuita attività della componente ghiandolare sudoripara eccrina; i peli diminuiscono in alcuni distretti corporei per aumentare in altri (fosse nasali, condotti auricolari), le unghie diventano grigie ed opache, diminuiscono il grado di accrescimento e perdono la caratteristica lunula alla base della lamina ungueale.
L’invecchiamento geneticamente programmato può andare incontro ad un peggioramento da cause esterne?
Certamente sì. Tutte queste alterazioni non avvengono, ovviamente, in maniera contemporanea, ed alla stessa età, ma intervengono fattori genetici, razziali, nutrizionali e metabolici che aumentano o diminuiscono l’invecchiamento della pelle a seconda di quanto lo stress ossidativo interviene sui tessuti. Inoltre, il concomitante intervento di fattori ossidativi come il fumo, lo stress o l’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti (UV) contribuisce in maniera drammatica al processo di ossidazione ed invecchiamento della pelle.
La pelle con gli anni perde tono e turgidità per diminuzione della quantità di acqua nei tessuti, resistenza e flessibilità per alterazione del tessuto connettivo, colore e lucentezza, a causa della presenza di anomalie pigmentarie e per le modificazioni della normale cheratinizzazione. La perdita di elasticità provoca un aspetto pergamenaceo della cute, con formazione di solchi e rughe profonde che seguono inevitabilmente la forza di gravità.
Classificazione dell’invecchiamento estrinseco da fattori esterni:
Come possiamo intervenire per rallentare l’invecchiamento cutaneo?
Con le tecniche che oggi abbiamo a disposizione, otteniamo un notevole miglioramento a carico della cute e delle strutture che la compongono, utilizzando tecniche come peelings chimici, microdermoabrasione, tossina botulinica, impianti di acido ialuronico, polilattico e collagene, laser fotoringiovanimento non ablativo, veicolazione transdermica dei farmaci, sino all’ultima rivoluzionaria tecnica della Rigenerazione Cutanea al Plasma Portrait. Inoltre le terapie domiciliari antiossidanti, fotoprotettive ed idratanti forniscono una maggiore completezza in termini di prevenzione e cura per la ‘pelle che invecchia’.
Negli Stati Uniti le chiamano ‘Lunchtime procedures’…
Si chiamano lunchtime procedures in quanto migliorano i vari segni di invecchiamento sottraendo un breve periodo di tempo, e permettendo un rapido ritorno alle attività quotidiane. Questi trattamenti possono portare alla formazione di rossore, o leggero gonfiore in sede di intervento. Può essere ovviamente impiegato il make-up e si può rapidamente tornare alle attività quotidiane.
I principali trattamenti, in poche righe…
Tossina botulinica: è un farmaco autorizzato per il trattamento delle rughe dinamiche. Si tratta di una proteina naturale prodotta dai batteri. Una minima quantità di tale sostanza viene iniettata nei muscoli responsabili delle rughe di espressione, come ad es. le rughe tra le soppraciglia (glabellari). Questa iniezione inibisce temporaneamente la trasmissione degli impulsi nervosi a livello del muscolo e, di conseguenza, rilassa così la muscolatura liscia del volto in maniera da non ipercontrarsi. Pochi giorni dopo la seduta, la cute è liscia e priva di rughe dinamiche, mentre i muscoli non trattati si contraggono senza problemi, permettendo un’espressione del volto naturale.
Microdermoabrasione: utilizza micro-particelle di alluminio per rimuovere le assisi cellulari più esterne dello strato corneo e malpighiano, stimolando conseguentemente la produzione di fattori di crescita. Lascia la cute più morbida, vellutata e luminosa. In meno di venti minuti, questa tecnica delicatamente abrasiva produce risultati veramente soddisfacenti. Non c’è bisogno di alcuna anestesia topica o locale, né sono presenti effetti collaterali degni di nota. Si effettuano più sedute distanziate tra loro da 2-3 settimane, e questa tecnica viene classicamente abbinata ad altre tecniche ambulatoriali.
Fotoringiovanimento: è stato studiato per combattere i segni dell’invecchiamento in maniera delicata e non invasiva. Le fonti luminose laser trattano efficacemente macchie d’età, capillari dilatati e tortuosi, disomogeneità del pigmento, rugosità cutanee.
Fillers: sostanze riempitive cutanee non permanenti che migliorano l’aspetto delle rughe. I fillers possono anche aggiungere pienezza e turgore alle labbra o ridurre la profondità delle cicatrici da acne.
Peeling chimici:migliorano l’apparenza e l’uniformità di una cute spenta, rugosa e dal colorito irregolare. Viene applicata sul volto una soluzione chimica in maniera da rimuovere gli strati più esterni della cute. I peelings chimici producono un arrossamento ed una leggera esfoliazione dell’epidermide più esterna che dura alcuni giorni, a seconda della potenza e la profondità del peeling.
Trattamento al plasma Portrait: trattamento di ringiovanimento cutaneo mediante l’impiego di plasma d’azoto eccitato dalla radiofrequenza. Una o tre sedute sono consigliate per una terapia lievemente invasiva ma dalle notevoli potenzialità in termini di ringiovanimento del volto.
Laserterapia frazionata Starlux: laserterapia di ultima generazione con minima comparsa di effetti collaterali. La sorgente di luce laser 1540 crea dei microfasci di forellini sulla cute determinando molteplici microdanni termici canalicolari per fototermolisi, stimolando la nuova formazione di collagene.Il ciclo prevede dai tre ai sei trattamenti, distanziati 20 giorni l’uno dall’altro.
Sistema ad infrarossi per rilassamento cutaneo LuxDeepIR: Luce infrarossa frazionata che garantisce una maggiore quantità di energia nel derma la quale, denaturando il collagene, permette una successiva riparazione tissutale, con miglioramento progressivo della lassità cutanea, produzione di nuovo collagene, miglioramento della distensione e della qualità della pelle.